La seta è sicuramente uno dei tessuti più amati da noi donne. Morbida, preziosa e molto femminile.
Ma sappiamo che la produzione di seta nasconde una violenza nei confronti del baco che la produce ?
Ci piace ancora così tanto indossarla sapendo che è stata prodotta con la morte di milioni di piccoli bruchi?
Per la sua produzione infatti i metodi tradizionali prevedono la necessità di tuffare i bozzoli in acqua bollente per far morire il bruco contenuto al suo interno.
Finalmente oggi è nata anche la seta non violenta, detta anche organic peace-silk o seta ahimsa, come la chiamano in India).
Questa seta è ricavata da bozzoli in cui si consente alla larva di completare la metamorfosi e di trasformarsi in una farfalla. Nell’uscire dal bozzolo la farfalla deve praticare un’apertura che taglia il filo di seta in pezzi minuscoli e quindi il filo che si ricava è più spesso e irregolare. Per questo motivo la seta non violenta non è ben vista da coloro che puntano solo al ritorno economico in quanto è meno morbida e più difficile da lavorare . In realtà rimane comunque un filato molto prezioso perché difficile da reperire e se poi viene tinto con pigmenti naturali o ecocompatibili il suo valore è davvero straordinario.
Sto selezionando e testando delle aziende che vendono abbigliamento in questo nuovo materiale.
Appena avrò trovato un buon articolo lo pubblicherò sul mio blog così da condividerlo con tutte voi.
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